Digitmovies è lieta di pubblicare, per la prima volta assoluta su doppio CD, in full stereo, la OST di Gianni Ferrio per il film giallo “I caldi amori di una minorenne” (aka “Perversion story”).
La colonna sonora:
questa OST è caratterizzata da passaggi per archi tra romantico e malinconico, motivi psichedelici, jazzistici e una grossa quantità di musica Lounge come shake vocali (con i Cantori Moderni di Alessandroni) e strumentali. All’epoca la C.A.M. pubblicò un 33 giri in stereo (SAG 9021), contenente diciotto tracce selezionate ed editate dal compositore per fini d’ascolto, con una durata di minuti 31:56. Abbiamo deciso, per rispetto al M° Ferrio, di lasciare il montaggio storico del 33 giri sul CD 1 e di assemblare su CD 2, tutta la musica, dai master tapes originali, come fu registrata per il film, inclusi takes alternativi, raggiungendo così la durata totale di circa 102 minuti. Una vera festa per gli appassionati della musica anni sessanta.
Regia e cast:
diretto nel 1969 da Julio Buchs ed interpretato da Brett Halsey, Marilù Tolo, Romina Power, Alberto Dalbés, Manuel de Blas, Miguel de la Riva, Javier La Puentes, Oscar Pellicer, Lili Murati, Fabrizio Moroni, Francisco Sanz, Gérard Tichy.
La trama:
Katrin, una ragazza che ha abbandonato la famiglia per vivere un’esistenza libera e indipendente, si uccide, senza apparente motivo, gettandosi da una finestra. Richard, fratello della ragazza, convinto che Katrin sia stata assassinata o comunque spinta da altri al suicidio, inizia ad indagare. Aiutato da un’amica di sua sorella, entra in contatto con gli ambienti "hippie" della città, solitamente frequentati da Katrin. Nonostante l'avversione e la riluttanza dei vecchi amici di Katrin, Richard riesce alla fine a sciogliere il mistero della morte della sorella: la ragazza è stata spinta al suicidio dall'ascolto di un antico brano musicale intitolato "Le trombe dell'Apocalisse". Secondo una leggenda, della quale Katrin aveva voluto sperimentare la veridicità, l'ascolto del brano, accompagnato dall'ingestione di una certa droga orientale, è in grado di provocare suggestioni ossessive talmente violente che il suicidio diventa l'unica forma liberatoria possibile.